Politica, il Pd come “Tafazzi”. Leopardo pensa alle dimissioni, Feuli: “Inadeguato”
Una polemica dal tempismo straordinario. Mentre l’amministrazione 5 stelle viaggia col freno a mano tirato e con la maggioranza appesa ad un filo il Pd locale cosa fa? Accende una polemica in pieno stile tafazziano.
Presa di posizione. L’attuale segretario Enrico Leopardo pensa alle dimissioni, una decisione che scatena la parte ostile del partito, a cominciare dalla segretaria della Gd Claudia Feuli: “Apprendo “incredula” dalla stampa le motivazioni per cui il segretario del Pd Enrico Leopardo starebbe pensando di dimettersi.“Poca partecipazione”, “vorrei una direzione che mi aiuti”, queste alcune delle ragioni che sarebbero alla base della possibile decisione di lasciare la segreteria. Personalmente vorrei ricordare al segretario che nel suo stesso partito c’è chi da mesi, come la sottoscritta, denuncia la sua pessima gestione, che ha ridotto il partito di governo della nazione ad un colabrodo a livello locale, con direzioni inesistenti, segreterie ed attivi sviliti nella loro più elevata funzione programmatica.
Il partito negli ultimi mesi ha perso pezzi importanti, si è chiuso alla possibilità di ricominciare a guardare all’esterno per future possibili alleanze, si è dimenticato le associazioni, i movimenti, la gente, allontanandosi in maniera netta da tutti i cittadini, nessuno escluso. L’atteggiamento di chiusura alle critiche, alle proposte ed a qualsiasi consiglio ha fatto sì che il Pd locale perdesse entusiasmo e voglia di fare. La sconfitta del 2014 avrebbe dovuto darci una lezione importante. Avrebbe dovuto portarci a cambiare registro, persone, metodi. Ma nulla è cambiato, anzi, se possibile, tutto è peggiorato.Quindi oggi il “mio” segretario si accorge che c’è poca partecipazione? Noto con amarezza che però sempre oggi non si accorge che il partito è governato sempre dagli stessi “giovani” ed abili soggetti. Ecco perché non credo alle sue lacrime di coccodrillo e ai suoi “accorgimenti” dell’ultima ora. Credo invece nella strategia, magari indicata da qualcuno, per dividere, imperare… vecchia anche questa. D’altronde, lo ha ammesso anche lui: “non sarò io a spaccare il partito”.