Luglio 27, 2024
Megadigestore, pressing sulla Regione
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Megadigestore, pressing sulla Regione

Continua a far discutere il megadigestore e in particolare si registrano altre prese di posizione dopo il consiglio comunale di giovedì.

La maggioranza che sostiene il sindaco Ernesto Tedesco, in particolare, conferma di voler lavorare in un clima di unità politica, nonostante le chiare responsabilità a livello regionale della coalizione Pd-Movimento 5 stelle. “Il Consiglio comunale aperto sul progetto di Megadigestore a Civitavecchia ha raggiunto almeno in parte l’obiettivo che si prefissava: accertare le responsabilità per proseguire con maggiore chiarezza la battaglia contro un progetto scellerato e che va rigettato. Battaglia nella quale, abbiamo appreso, il territorio sarà unito. Benissimo. Ma, se un marziano distratto con la sua navicella fosse atterrato all’aula Pucci, forse avrebbe avuto difficoltà a individuare le responsabilità. Prima di iniziare la battaglia unitaria, allora, è il caso di ribadire alcuni concetti semplici e fattuali. Non ci sono dubbi sul fatto che la responsabilità politica di non aver fermato prima questo progetto sia della maggioranza Pd-M5s che governa la Regione Lazio, che poi in consiglio comunale a Civitavecchia è l’opposizione. Sono peraltro le stesse responsabilità politiche formali e sostanziali che si ripetono nel caso del parere positivo alla commissione Via sul progetto a gas a Torre Valdaliga Nord. E se è vero (ma non lo è) che la politica non governa questi processi, allora il presidente Zingaretti e qualche suo assessore avevano poco da pavoneggiarsi nell’annunciare la notizia, smentita dai documenti, dell’abbandono dello stesso progetto a gas.Ora che i campi sono chiari, che il punto fermo lo abbiamo messo, cercheremo la soluzione: ad esempio l’annullamento in autotutela degli atti chiesto dal sindaco Tedesco. Ma chi è stato fino ad ora parte del problema, magari a 9000 euro al mese, eviti di farci lezioni”, si conclude la nota di maggioranza.

A sinistra invece si registra la polemica politica tra Civitavecchia Bene Comune, cartello di sigle ambientaliste, e Pietro e Marietta Tidei. Se infatti le associazioni considerano “proposte concrete” quelle dei consiglieri regionali Porrello e De Paolis ed “interessante ed estremamente efficace l’intervento dell’ex assessore Roscioni”, vi sono anche giudizi negativi. “Ci riferiamo in particolare alla posizione espressa dal sindaco di Santa Marinella e della consigliera regionale Marietta Tidei secondo i quali, il problema del progetto di Ambyenta Lazio è solo una questione di tonnellaggio. La questione è molto più complessa ed il tentativo di strumentalizzare la volontà popolare espressa dalle piazze portando all’attenzione dell’annunciato consiglio comunale allargato una delibera in cui si propone un biodigestore ridimensionato è da condannare e respingere fin da subito. Lo ribadiamo per l’ennesima volta e a scanso di equivoci: la produzione di biogas attraverso il trattamento dei rifiuti umidi produce inquinamento, non conclude con modalità virtuose il ciclo dei rifiuti e non rientra nel concetto (e nelle norme) dell’economia circolare.  E questo a prescindere dalle ambizioni personali di qualche imprenditore prestanome o delle ricostruzioni strampalate di qualche fan locale della monnezza. Tra l’altro, vorremmo far notare a chi sostiene che con queste modalità si chiude definitivamente il ciclo dei rifiuti, che, oltre al biometano, questi impianti producono scarti inquinanti (il digestato) estremamente pericolosi e difficili da smaltire. La soluzione proposta in questi giorni dai cittadini, ovvero un piccolo impianto di compostaggio aerobico modulato sulle esigenze del comprensorio, è l’unica possibile per chiudere in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti e l’unica che possa essere inserita nel contesto di una città che traguarda concretamente ad una reale transizione ecologica. Auspichiamo che la politica comprenda che fare di Civitavecchia, da sempre vessata da impianti industriali altamente inquinanti, una città polo del buon vivere e del buon lavoro sia un processo a 360° che deve necessariamente escludere ogni futuro insediamento industriale che non sia realmente green”, di conclude la nota di Civitavecchia Bene Comune.