Aprile 18, 2024
Osservatorio ambientale, è Iacomelli il presidente del cda
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Osservatorio ambientale, è Iacomelli il presidente del cda

È Ivano Iacomelli il nuovo presidente del consiglio di amministrazione dell’Osservatorio Ambientale. La decisione è stata assunta all’unanimità dall’assemblea del Consorzio tra Comuni, formato dai sindaci di Allumiere, Civitavecchia, Monte Romano, Santa Marinella, Tarquinia e Tolfa.

Chiaramente ci sono i primi commenti politici. “La lista Tedesco accoglie con piacere la notizia della nomina a Presidente  del CDA del Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale di Ivano Iacomelli. Professionista serio e stimato, votato all’unanimità dall’assemblea dei Soci, saprà ricoprire l’incarico affidatogli con competenza e tenacia. Il territorio vanta da oggi un nuovo ed affidabile punto di riferimento”, si legge nella nota firmata dal presidente Giovan Battista Zoi, dal coordinatore Mirko Cerrone, dai consiglieri Mirko Mecozzi, Barbara La Rosa e Roberta Morbidelli, dal Vicesindaco Manuel Magliani.

Il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle invece è molto critico ed anzi rompe l’unità della coalizione, attaccando a testa bassa Pietro Tidei: “La maggioranza Tedesco, trascorsi appena 60 giorni da un Consiglio comunale che è stato posto dall’opposizione all’attenzione del Prefetto, corre a riattivare il Consorzio dell’Osservatorio ambientale, nominando come membro del cda per il comune Ivano Iacomelli, del quale ci era sconosciuta l’esperienza in campo ambientale, ma che evidentemente è stato giudicato convincente da Tedesco e Magliani. E’ stato inoltre eletto come presidente il sindaco di Santa Marinella. A parte la singolarità di affidare la presidenza ad un sindaco che amministra un’altra città che non è sede della centrale a carbone, non possiamo non ricordare che si tratta proprio di colui che nel 2013, con il rinnovo dell’autorizzazione della centrale Tvn, ha permesso di incrementare il carbone bruciato di 900mila tonnellate e che durante la sua breve amministrazione nel 2012-2013 ha fatto entrare al comune di Civitavecchia 19 milioni da Enel come acconto per una futura convenzione mai sottoscritta. Nel 2015 la Corte dei Conti ha definito “irrituali” quelle somme inserite a bilancio e ne ha deliberato la restituzione da parte del comune. A chi ancora sostiene sapendo di mentire che i 5stelle non hanno fatto nulla, ribadiamo che l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente per l’esercizio della centrale a carbone ha istituito un osservatorio regionale (questo sì che abbiamo cercato di far ripartire), coinvolgendo enti pubblici statali e regionali, non certo la riunione di soli sindaci e dei loro prescelti. Inoltre, cosa non secondaria, abbiamo ceduto in comodato le centraline ad Arpa, ente pubblico preposto al controllo della qualità dell’aria, centraline che non solo non hanno mai smesso di funzionare ma i cui dati sono utilizzabili per studi riconosciuti sul nostro territorio. Nel Consorzio erano gestite da un privato (!), con soldi Enel e gli studi effettuati, non sono mai stati utilizzabili per difendere il nostro ambiente, proprio perché basati su rilevazioni effettuate da un soggetto privato. Vigileremo su ogni atto di questo rivitalizzato carrozzone, a cominciare dalla gestione delle centraline che, qualora non dovesse essere rinnovata la convenzione con ARPA, dovrà essere oggetto di una gara pubblica. Non abbiamo particolari speranze sull’utilità di questo consorzio per la tutela dell’ambiente della nostra città, in passato non lo è mai stato e gli attori purtroppo sono gli stessi di allora”, concludono i tre consiglieri del M5s.