Ottobre 22, 2024
giorgia meloni
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Il trionfo di Elly Schlein e i sorrisi a destra. E’ lei l’anti-Meloni.

Il Partito Democratico, coerentemente sia a livello nazionale che a livello locale, ha scelto il candidato radical chic e green. Evidente il segnale di discontinuità che la sinistra italiana ha chiesto dopo anni di annacquamento in cui la missione del principale partito del centrosinistra è sembrata ambigua. Un primo commento considerando alcuni dati: Elly Schlein ha vinto con il 53,80% dei voti contro il 46,20% di Stefano Bonaccini, il candidato moderato governatore dell’Emilia Romagna dato per favorito alla vigilia. E proprio qui sta il primo dato strano: Bonaccini era arrivato alla “finale” per la corsa alla segreteria democratica dopo aver dominato le primarie dedicate agli iscritti con la maggioranza assoluta oltre il 53%, mentre Elly Schlein era ferma intorno al 35%. Come è stato possibile la clamorosa vittoria di Elly Schlein dopo questi dati iniziali? Facile, le precedenti consultazioni erano riservate solo agli iscritti al Pd, mentre ieri le votazioni erano aperte a chiunque. Facile dedurre che a portare voti alla candidata classe 1984 siano stati i voti “prestati” dal centrodestra, la cui classe dirigente evidentemente individuava in Elly Schlein il personaggio ideale per proseguire indisturbato alla guida del Paese; ma forse potrebbero essersi sbagliati, favorendo la corsa del leader politico antagonista naturale di Giorgia Meloni. Il Capo del Governo che si presenta come donna e madre, cristiana, italiana, “underdog” proveniente dalla periferia romana e fieramente di destra dai tempi del Fronte della Gioventù; il capo del principale partito di opposizione è invece poliglotta, figlia di un accademico americano di origini ebraiche, omosessuale, cresciuta negli ambienti radical chic internazionali e con un idea di futuro molto diversa rispetto a chi l’ha preceduta. Ed entrambe sono donne, quindi lotteranno alla pari anche sul piano della comunicazione. Lo scontro si annuncia epocale. Lorenzo Leoncini

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Crisi di governo, Fratelli d’Italia Civitavecchia in prima fila per chiedere il voto

Ieri pomeriggio a Roma, mentre il Governo Draghi era alle battute finali, una nutrita rappresentanza del circolo Fratelli d’Italia di Civitavecchia ha partecipato ieri alla giornata conclusiva di Piazza Italia, la festa di Fratelli d’Italia organizzata dal coordinamento romano del Partito.I militanti del circolo civitavecchiese del Partito aveva partecipato, il 14 luglio scorso, alla Festa dei Patrioti di Palombara Sabina, organizzando addirittura un autobus granturismo per agevolare lo spostamento dei numerosi partecipanti da Civitavecchia a Palombara Sabina.In entrambe le circostanze il momento più significativo è stato il comizio di Giorgia Meloni. “Due iniziative – dichiara Paolo Iarlori, dirigente nazionale del Partito e storico esponente locale – che hanno coinciso con le dimissioni del presidente del consiglio Draghi, che rappresentano l’inizio di una crisi politica che si è probabilmente conclusa ieri, con il definitivo venir meno della maggioranza parlamentare che ha sostenuto fino ad oggi il governo Draghi”. “I nostri militanti, che ringrazio per il costante impegno – prosegue Iarlori- hanno partecipato con il consueto entusiasmo, esprimendo pieno sostegno alla linea del Partito che, con Giorgia Meloni in testa, da mesi invoca con determinazione e coerenza la fine anticipata della legislatura per restituire piena sovranità agli Italiani. Basta giochi di palazzo! È giunta l’ora di far scegliere agli Italiani a quali forze politiche affidare la guida della Nazione in un momento così difficile. L’Italia ha bisogno di un governo politico, pienamente legittimato, forte ed autorevole, che abbia la capacità, la volontà ed il coraggio di difendere gli interessi nazionali…ciò che l’attuale governo ed i precedenti hanno dimostrato di non essere in grado di fare” L.L.

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