Luglio 27, 2024
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Port Mobility, la verità dei lavoratori del NO

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato firmato da I 59 LAVORATORI DEL NO della Port Mobility in seguito ad alcuni articoli comparsi su testate locali inerenti al voto contrario sull’accordo proposto dall’azienda. Nel settembre del 1981 la musica Pop italiana veniva rivoluzionata dall’uscita dell’album discografico di Franco Battiato, dal titolo “La voce del padrone “. Un canto ironico, filosofico e sottile su un’Italia che stava cambiando. Anni dopo, eccoci ancora qua ad assistere all’ennesimo capitolo del kolossal che ha preso forma attraverso editoriali ed articoli di stampa pubblicati. Nei pezzi, traspariva un palese sconcerto rispetto al voto contrario dei lavoratori di Port Mobility, in merito alla proposta avanzata dalla società. Accordo riportato con un mero “in estrema sintesi”, citando le parti che meglio giustificavano il successivo “hanno vinto i no che francamente a noi osservatori esterni non è chiaro a cosa mirino veramente”. Commenti derivanti da negligenza? Cattivi suggeritori/informatori? Lo speriamo, altrimenti la mala informazione che esce da questi articoli potrebbe essere interpretata in altri modi.   La domanda da posta da questi giornalisti è: perché mai questi lavoratori che rischiano il licenziamento hanno scelto di rifiutare un accordo per il blocco degli stessi?Ve lo spieghiamo in poche parole. Il coro unanime dei lavoratori è sempre stato: stop ai licenziamenti e ricorso alla cassa integrazione. Nell’accordo da noi visionato non sembrava chiara e delineata la volontà di ricorrere alla cassa integrazione, tra l’altro spiattellata pubblicamente dal numero uno della società dinanzi a tavoli istituzionali dove erano presenti, tra gli altri, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino, ed il Sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco. I lavoratori, illusi, avevano davvero creduto a quelle parole e ai titoli dei giornali che annunciavano la fine della vertenza. Quella che sembrava una promessa si è così rivelata una bugia. Non ne hanno parlato anche i giornali che oggi pubblicano articoli deliranti? E che fine hanno fatto quelle parole? Noi lavoratori, consapevoli dell’effetto della crisi, non siamo certo contrari alla ristrutturazione aziendale, anche se crediamo ad una società di servizi che non mantenga solo i quadri di aree non partecipate da nessun lavoratore (a meno che da società di servizi non ci siamo trasformati nel Louvre), ma che ciò avvenga senza alcun licenziamento e con un accordo che rispetti la figura e la dignità del dipendente. Lo scopo utilitaristico della vertenza da parte della Port Mobility non è contemplato, soprattutto in virtù al lavoro svolto dall’Autorità Portuale, dall’Amministrazione Comunale e alla graduale ripresa del settore turistico. Invitiamo, a tal proposito, a leggere tutti i punti e le condizioni dell’accordo sottoposto all’assemblea poiché l’estrema sintesi, così come presentata dai alcuni giornali locali, fa pensare che gran parte dei lavoratori della Port Mobility siano scellerati kamikaze. Ma può essere mai che più della metà dei lavoratori abbia questa vocazione?Traete voi le conclusioni. Sui lavoratori non può  essere scaricato il rischio di impresa, in virtù anche dei risultati ottenuti dalla società negli ultimi mesi (piano quinquennale, navettamento e tanto altro) e quelli che otterrà con l’accordo con il Comune sul trasporto dei croceristi, oltre gli interessamenti sul Roma Marina Yachting. Ma visto che avete una spiccata predilezione per il gossip, ve ne raccontiamo una. Alla votazione dell’accordo sono stati invitati anche gli amministrativi (non coinvolti nell’eventuale accordo, non trattandosi di modifica contrattuale degli stessi ma solo degli operativi) e sono intervenuti parenti di primo livello della società, compresi i quadri che hanno lavorato per scrivere l’accordo in questione. Ma lasciamo perdere il gossip e parliamo di lavoro, il nostro ed il vostro. A voi consigliamo di informavi prima di giudicare sentenziosamente dei lavoratori che stano combattendo per il loro posto ed i loro diritti. Riteniamo ciò che nero su bianco è stampato sulle vostre pagine (alcune finanziate da soldi pubblici), sia del tutto fuorviante. Meritiamo rispetto e non fango, perché  siamo il lavoro operativo di una ex società  di interesse generale e senza di noi, sarebbe un estate ed un porto rovente. I 59 LAVORATORI DEL NO

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“Beneficenza a Natale, licenziati a Carnevale”, i lavoratori Port Mobility alla prima giornata di sciopero

È scattata la prima delle tre giornate di sciopero indette dei dipendenti della Port Mobility in seguito alla decisione dalla società di servizi di licenziare 26 persone. Grande partecipazione e solidarietà a fronte di ciò che i sindacati hanno sottolineato essere una scelta scellerata. Ad unirsi ai lavoratori della Port Mobility anche dipendenti di Minosse, CPC, Cilp, Traiana, Alitalia ed altri operatori portuali. Durante il presidio presente la totalità della parte politica locale e regionale. Non è passata inosservata l’assenza dell’Autorità di Sistema Portuale, nonostante il presidio si sia svolto proprio nel piazzale antistante il palazzo di vetro. Il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco “L’amministrazione comunale oggi qui presente con consiglieri e assessori, si rende conto di quanto sia grave questa situazione. Come amministrazione ci siamo attivati istituendo una cabina di regia che riguarda proprio le tematiche inerenti all’occupazione. Ho accolto la richiesta di portare al Consiglio Comunale questa questione affinché tutti si possano esprimere a riguardo”. Dure le parole della consigliera della Pisana, Marietta Tidei, che ha espresso solidarietà totale. “È una battaglia che deve vederci tutti insieme. Credo che questa durezza da parte dell’azienda nel non volere attivare gli ammortizzatori sociali sia del tutto ingiustificata. Lo dico soprattutto perché questa è un’azienda che nel corso degli anni ha beneficiato di tanta generosità, anche da parte dell’Autorità Portuale, ed oggi è ingiusto che a pagare siano 26 lavoratori. Sarà una questione attenzionata anche dal Consiglio Regionale. Bisogna far prendere all’impresa delle responsabilità di cui fino ad oggi non si è fatta carico” conclude la Tidei. Il consigliere regionale 5 Stelle regionale Devid Porrello ha parlato di miopia aziendale durante un momento in cui si sta tornando a vivere affermando “Non possiamo stare zitti difronte a questo sopruso che si sta compiendo”. In chiusura si è registrato anche l’intervento di Piero Alessi, segretario del Partito Democratico locale. “Solidarietà totale, piena e convinta del Partito Democratico. Quando ho letto la lettera nella quale si annunciavano i licenziamenti sono rimasto colpito, ma in una certa misura ho anche trovato strategie antiche di un patronato vecchio che tenta, in ogni caso, di utilizzare la sofferenza delle persone per raggiungere i propri risultati e obiettivi. Questo ho letto nella lettera della Port Mobility. Il fatto che non si voglia ricorrere, come sarebbe normale e giusto, all’utilizzo degli ammortizzatori sociali la dice lunga”. Vicinanza anche dall’ex Sindaco ed ex Presidente dell’Autorità di Sistema Portale, Gianni Moscherini, passato per esprimere solidarietà e conforto ai dipendenti della Port Mobility.

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Licenziamenti Port Mobility, la maggioranza: “Opzione azzardata, precipitosa e sbagliata”

Duro il comunicato dei capigruppo di maggioranza riguardo alla preoccupante situazione occupazionale di Port Mobility. “I Capigruppo di maggioranza si schierano dalla parte dei lavoratori della Port Mobility coinvolti in un processo di riorganizzazione aziendale. La spada di Damocle pende sul capo di 26 persone che oggi rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Nello specifico non comprendiamo la scelta, da parte della società, di rinunciare agli ammortizzatori sociali essendo la stessa operante in un settore che ha sia delle prospettive di ripartenza che dei progetti in essere. Un’opzione azzardata, precipitosa e sbagliata che dovrebbe essere valutata attentamente per evitare che tante famiglie subiscano ulteriori ripercussioni economiche e sociali. La situazione portuale ha visto altre numerose aziende stringere i denti e aderire alla cassa integrazione ordinaria per mantenere stabili i livelli di occupazione e tutelare validi dipendenti. La stessa amministrazione ha sempre operato con il fine ultimo di salvaguardare il lavoro delle sue partecipate, tagliando e frenando spese superflue così da non dover sacrificare i lavoratori. Nessuno si aspetta la prosperità vista negli anni passati, ma solo scelte responsabili e razionali. Esprimiamo pertanto la nostra ferma volontà di lottare per la salvaguardia totale dei livelli occupazionali, dando mandato al Sindaco di vigilare sul processo in atto presso Port Mobility. Così come il Comune, davanti allo tsunami socio-economico che si è abbattuto sul territorio, si è rimboccato le maniche ottenendo il 20% totale dei finanziamenti nazionali per il comparto crocieristico, ci aspettiamo ora che altri attori economici non scarichino semplicemente sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie il disagio di questi due anni dopo aver incassato dividendi negli anni precedenti. Ci aspettiamo infine da parte delle sigle sindacali e dalla stampa locale particolare attenzione a questa vertenza così importante e ingiustificata”. check my blog

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