Luglio 27, 2024
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Salvini benedice il patto Comune-Porto (LE FOTO)

A Fiumaretta sorgerà una piattaforma logistica agroalimentare e tutta l’area dell’ex Cementificio Italcementi verrà riqualificata. È sostanzialmente questo il programma del protocollo per la realizzazione di un progetto da 35 milioni di euro, a valere sui fondi Mit per le infrastrutture ad alto rendimento (Fiar), che è stato firmato questa mattina al Comune di Civitavecchia. Presente il Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, il presidente dell’Autorità portuale del mar Tirreno centro settentrionale, Pino Musolino e per il Mit il direttore della Dg per la vigilanza sulle Autorità portuali, Maria Teresa Di Matteo, che hanno siglato l’accordo. Si tratta, per l’appunto, di un piano per la realizzazione di una piattaforma logistica portuale destinata allo sviluppo del trasporto di prodotti alimentari, che sorgerà nell’area cosiddetta “Fiumaretta’” e per la costruzione di un asse viario per migliorare i collegamenti con il porto e per la riqualificazione dell’ “ex Cementificio Italcementi”, dismesso ormai da decenni, che in questo modo verrà restituito alla cittadinanza. “Sì tratta di un momento storico per la città, senza abusare di questo termine, perché andiamo a fare di due aree abbandonate uno straordinario volano di sviluppo” ha detto il Sindaco che ha aggiunto: “Merito della progettualità nostra e dell’Autorità di Sistema Portuale, che ha trovato nel ministero diretto da Salvini la giusta attenzione. Così cambieremo il volto della città per i prossimi 30 anni”. “Una occasione per creare investimenti” secondo il Presidente dell’Autorità Portuale Musolino che ha ribadito la centralità del Porto di Civitavecchia. Per il Ministro Salvini Civitavecchia rappresenta “un modello” mentre in merito al progetto ha ribadito l’importanza di finanziare piani “che mettono al centro lo sviluppo della città ed il bene della comunità”. “Si tratta di un progetto che finanziamo con piacere perché abbraccia più fronti: quello agroalimentare, quello ambientale e anche le infrastrutture”. Il Ministro ha poi ribadito la necessità di avere un nuovo Codice degli Appalti. “Necessario rendere gli appalti più veloci, snellire la burocrazia: meno uffici vengono coinvolti più è difficile che vi sia corruzione” ha spiegato.

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Clamoroso sequestro di cocaina al porto.

E’ di circa 12 kg il carico di cocaina purissima sequestrata dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia di Frontiera di Civitavecchia, in collaborazione con personale della Squadra Mobile di Frosinone. La droga era stata occultata in un doppio fondo scatolato creato con estrema precisione sull’auto sulla quale viaggiava una giovane coppia originaria della provincia di Cosenza. La partita di droga tagliata e immessa sul mercato avrebbe fruttato oltre 1,5 milioni di euro. All’atto del controllo i due occupanti del veicolo mostravano segni di nervosismo e pertanto si decideva di far transitare il loro veicolo sotto lo scanner presente in porto. Grazie all’esame ai raggi X, si verificava che vi era una disomogenea variazione di colore, non compatibile con i materiali utilizzati per la costruzione di veicoli. Da ciò scaturiva un ancor più minuzioso controllo nella zona posteriore del mezzo e sotto la moquette del bagagliaio, veniva rinvenuto un lamierato saldato di fresco.A tal punto con un frullino l’auto veniva tagliata e si accedeva al vano scatolato ove erano contenuti 10 panetti di cocaina pura del peso complessivo di quasi 12 kg, tutti accuratamente avvolti in carta stagnola e dentifricio al mentolo per confondere l’odorato di eventuali unità cinofile. I due cosentini di 38 e 40 anni venivano arrestati ed associati ai carceri di Civitavecchia e Rieti. L.L.

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Port Mobility, la verità dei lavoratori del NO

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato firmato da I 59 LAVORATORI DEL NO della Port Mobility in seguito ad alcuni articoli comparsi su testate locali inerenti al voto contrario sull’accordo proposto dall’azienda. Nel settembre del 1981 la musica Pop italiana veniva rivoluzionata dall’uscita dell’album discografico di Franco Battiato, dal titolo “La voce del padrone “. Un canto ironico, filosofico e sottile su un’Italia che stava cambiando. Anni dopo, eccoci ancora qua ad assistere all’ennesimo capitolo del kolossal che ha preso forma attraverso editoriali ed articoli di stampa pubblicati. Nei pezzi, traspariva un palese sconcerto rispetto al voto contrario dei lavoratori di Port Mobility, in merito alla proposta avanzata dalla società. Accordo riportato con un mero “in estrema sintesi”, citando le parti che meglio giustificavano il successivo “hanno vinto i no che francamente a noi osservatori esterni non è chiaro a cosa mirino veramente”. Commenti derivanti da negligenza? Cattivi suggeritori/informatori? Lo speriamo, altrimenti la mala informazione che esce da questi articoli potrebbe essere interpretata in altri modi.   La domanda da posta da questi giornalisti è: perché mai questi lavoratori che rischiano il licenziamento hanno scelto di rifiutare un accordo per il blocco degli stessi?Ve lo spieghiamo in poche parole. Il coro unanime dei lavoratori è sempre stato: stop ai licenziamenti e ricorso alla cassa integrazione. Nell’accordo da noi visionato non sembrava chiara e delineata la volontà di ricorrere alla cassa integrazione, tra l’altro spiattellata pubblicamente dal numero uno della società dinanzi a tavoli istituzionali dove erano presenti, tra gli altri, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino, ed il Sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco. I lavoratori, illusi, avevano davvero creduto a quelle parole e ai titoli dei giornali che annunciavano la fine della vertenza. Quella che sembrava una promessa si è così rivelata una bugia. Non ne hanno parlato anche i giornali che oggi pubblicano articoli deliranti? E che fine hanno fatto quelle parole? Noi lavoratori, consapevoli dell’effetto della crisi, non siamo certo contrari alla ristrutturazione aziendale, anche se crediamo ad una società di servizi che non mantenga solo i quadri di aree non partecipate da nessun lavoratore (a meno che da società di servizi non ci siamo trasformati nel Louvre), ma che ciò avvenga senza alcun licenziamento e con un accordo che rispetti la figura e la dignità del dipendente. Lo scopo utilitaristico della vertenza da parte della Port Mobility non è contemplato, soprattutto in virtù al lavoro svolto dall’Autorità Portuale, dall’Amministrazione Comunale e alla graduale ripresa del settore turistico. Invitiamo, a tal proposito, a leggere tutti i punti e le condizioni dell’accordo sottoposto all’assemblea poiché l’estrema sintesi, così come presentata dai alcuni giornali locali, fa pensare che gran parte dei lavoratori della Port Mobility siano scellerati kamikaze. Ma può essere mai che più della metà dei lavoratori abbia questa vocazione?Traete voi le conclusioni. Sui lavoratori non può  essere scaricato il rischio di impresa, in virtù anche dei risultati ottenuti dalla società negli ultimi mesi (piano quinquennale, navettamento e tanto altro) e quelli che otterrà con l’accordo con il Comune sul trasporto dei croceristi, oltre gli interessamenti sul Roma Marina Yachting. Ma visto che avete una spiccata predilezione per il gossip, ve ne raccontiamo una. Alla votazione dell’accordo sono stati invitati anche gli amministrativi (non coinvolti nell’eventuale accordo, non trattandosi di modifica contrattuale degli stessi ma solo degli operativi) e sono intervenuti parenti di primo livello della società, compresi i quadri che hanno lavorato per scrivere l’accordo in questione. Ma lasciamo perdere il gossip e parliamo di lavoro, il nostro ed il vostro. A voi consigliamo di informavi prima di giudicare sentenziosamente dei lavoratori che stano combattendo per il loro posto ed i loro diritti. Riteniamo ciò che nero su bianco è stampato sulle vostre pagine (alcune finanziate da soldi pubblici), sia del tutto fuorviante. Meritiamo rispetto e non fango, perché  siamo il lavoro operativo di una ex società  di interesse generale e senza di noi, sarebbe un estate ed un porto rovente. I 59 LAVORATORI DEL NO

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Port Mobility: la protesta incalza

I lavoratori di Port Mobility non ci stanno. Un nuovo presidio ieri per chiedere il blocca dei 26 licenziamenti annunciati dalla società portuale, che continua a rimaner ferma nelle sue posizione ed a rifiutare l’utilizzo di ogni tipo d’ammortizzatore sociale. Questa volta il dissenso dei dipendenti della Spa (come si evince dallo striscione) colpisce anche il numero uno di Molo Vespucci, Pino Musolino, reo di una mancata presa di posizione sui fatti. A prender parola durante il presidio Fabiana Attig dell’Ugl: “Dobbiamo riuscire ad attivare tutti gli ammortizzatori sociali. Le logiche spartitorie, romane e non, non ci appartengono. Civitavecchia deve essere salvaguardata e tutelata. Gli inciuci del passato non ci interessano, sono i posti di lavoro che ci interessano. E’ necessaria una lotta univoca di tutti i lavoratori per ogni ordine e grado del porto di Civitavecchia”. Parole di conforto anche dal presidente della Cilp, Enrico Luciani: “Tutto questo accade in un momento particolarmente strano. Ora che siamo vicini alla ripartenza arrivano le lettere di licenziamento. Questa cosa non quadra. Il sottoscritto ha firmato il contratto di solidarietà, che significa cassa integrazione per il 50% della mia manodopera. Chi parla ha detto che semmai non usciremo da questa crisi sarà il primo a licenziarsi. Non comprendiamo perché in questo momento ci siano forzature così pesanti”. In chiusura l’intervenuto di Marco Piendibene, consigliere di minoranza del PD: “La vostra vertenza è all’attenzione dell’amministrazione comunale. La commissione lavoro ha varato la cabina di regia, arrivata già alla terza convocazione. Lunedì ci sarà proprio la riunione specifica per Port Mobility. Sono già partite le convocazioni sia per l’Autorità Portuale, che ha confermato la sua presenza, che per i rappresentati comunali e sindacali. Ma sembra che Port Mobility manderà qualcuno in rappresentanza poiché i vertici della società hanno detto di essere impegnati in altro. Evidentemente questa cabina di regia non gli è molto gradita”.

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“Beneficenza a Natale, licenziati a Carnevale”, i lavoratori Port Mobility alla prima giornata di sciopero

È scattata la prima delle tre giornate di sciopero indette dei dipendenti della Port Mobility in seguito alla decisione dalla società di servizi di licenziare 26 persone. Grande partecipazione e solidarietà a fronte di ciò che i sindacati hanno sottolineato essere una scelta scellerata. Ad unirsi ai lavoratori della Port Mobility anche dipendenti di Minosse, CPC, Cilp, Traiana, Alitalia ed altri operatori portuali. Durante il presidio presente la totalità della parte politica locale e regionale. Non è passata inosservata l’assenza dell’Autorità di Sistema Portuale, nonostante il presidio si sia svolto proprio nel piazzale antistante il palazzo di vetro. Il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco “L’amministrazione comunale oggi qui presente con consiglieri e assessori, si rende conto di quanto sia grave questa situazione. Come amministrazione ci siamo attivati istituendo una cabina di regia che riguarda proprio le tematiche inerenti all’occupazione. Ho accolto la richiesta di portare al Consiglio Comunale questa questione affinché tutti si possano esprimere a riguardo”. Dure le parole della consigliera della Pisana, Marietta Tidei, che ha espresso solidarietà totale. “È una battaglia che deve vederci tutti insieme. Credo che questa durezza da parte dell’azienda nel non volere attivare gli ammortizzatori sociali sia del tutto ingiustificata. Lo dico soprattutto perché questa è un’azienda che nel corso degli anni ha beneficiato di tanta generosità, anche da parte dell’Autorità Portuale, ed oggi è ingiusto che a pagare siano 26 lavoratori. Sarà una questione attenzionata anche dal Consiglio Regionale. Bisogna far prendere all’impresa delle responsabilità di cui fino ad oggi non si è fatta carico” conclude la Tidei. Il consigliere regionale 5 Stelle regionale Devid Porrello ha parlato di miopia aziendale durante un momento in cui si sta tornando a vivere affermando “Non possiamo stare zitti difronte a questo sopruso che si sta compiendo”. In chiusura si è registrato anche l’intervento di Piero Alessi, segretario del Partito Democratico locale. “Solidarietà totale, piena e convinta del Partito Democratico. Quando ho letto la lettera nella quale si annunciavano i licenziamenti sono rimasto colpito, ma in una certa misura ho anche trovato strategie antiche di un patronato vecchio che tenta, in ogni caso, di utilizzare la sofferenza delle persone per raggiungere i propri risultati e obiettivi. Questo ho letto nella lettera della Port Mobility. Il fatto che non si voglia ricorrere, come sarebbe normale e giusto, all’utilizzo degli ammortizzatori sociali la dice lunga”. Vicinanza anche dall’ex Sindaco ed ex Presidente dell’Autorità di Sistema Portale, Gianni Moscherini, passato per esprimere solidarietà e conforto ai dipendenti della Port Mobility.

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