Dicembre 6, 2024
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Impresentabilità ad orologeria?

Cari giustizialisti, sulla vicenda della mia “impresentabilità” alle elezioni, quello che avevo da dire l’ho chiarito attraverso le immediate risposte sui canali telematici, riaffermando la mia presentabilità ma soprattutto le mie ragioni. La strategia pianificata di eliminare il contraddittorio è riuscita solo parzialmente perché sull’area on line ho potuto almeno dire la mia. Un modesto effetto è stato ottenuto su un quotidiano cartaceo nel quale, adottando una mirata furbesca tempistica giornalistica, è stata pubblicata una sola faccia della medaglia escludendo l’altra. Proprio questo vuoto vorrei riempire perché credo che sia un mio diritto, dopo aver passato due giorni dedicati alle votazioni accompagnato da un massacro mediatico realizzato nei miei confronti, piazzato in prima pagina come fossi una sorta di delinquente. Evidentemente c’è chi crede di avere la prerogativa di ottenere dati privati e sensibili e l’esclusiva della gestione, con le quali poter scavare nell’anima della gente. Sarebbe stato interessante integrare i terribili riferimenti normativi e gli sconcertanti articoli, con cui sono stato presentato, con una descrizione dei fatti che mi hanno trascinato in questa situazione surreale. Confido in modo chiaro, corretto e dettagliato in modo da mettere a disposizione dei lettori elementi concreti per giudicare e non una manciata di fango gettata sulla vita delle persone.  Buon lavoro! Torno a riferirmi ai giustizialisti. Purtroppo per voi, avete eseguito un attacco politico ad un cittadino che non è un politico e non ha scheletri nell’armadio, tranne questa tegola caduta dal cielo che sono certo, prima o poi, sparirà dalla mia esistenza. La mia vita privata e quella professionale è un orgoglio che mi ha portato tante soddisfazioni, l’apprezzamento e affetto, indipendentemente dall’esito delle elezioni, di un mare di persone che non si faranno condizionare da questa spazzatura. Volete spulciare la mia vita, molto facile! Basta cliccare sul mio nome e cognome e da qual mondo potrà emergere la storia vera del sottoscritto sulla quale avete emesso la vostra l’impropria sentenza. Magari a qualcuno non sarò simpatico, come può capitare, ma quello che ho rappresentato e che sono oggi è inserito in un percorso indelebile documentato che rivendico con orgoglio. Attraverso una mia curiosità, soddisfatta da referenti di esperienza, è emerso che l’articolo demolitore è stato visualizzato sui canali telematici da un cospicuo numero di lettori mentre la mia replica da un’abbondante quantità superiore. Questo la dice lunga sull’epilogo che ha attribuito una rilevante notorietà ad uno sconosciuto il quale, nel bene o nel male, avrà forse il suo peso. Ecco, è proprio con questa novità, con tutte le mie energie e la passione che avete alimentato in me che intendo nel futuro supportare le persone diverse da voi, che abbiano il senso della lealtà, della correttezza e non si abbassano, per una manciata di consensi, a massacrare le persone. Concludo con la descrizione di un episodio emblematico che mi ha coinvolto nel periodo delle votazioni durante il quale un caro amico, con età di 93 anni, mi ha detto con un velo di tristezza e amarezza: “leggendo il giornale ho saputo che ti hanno escluso quindi non ti posso più votare”. Ecco, questo è quello che avete ottenuto, di cui certamente non si può andare fieri ma che si dovrà confrontare con il vero bacino importante da voi ignorato cioè quello online. Adesso ho tutte le carte sul tavolo, la vostra missione si è esaurita: non potete più attaccarmi a meno che non decidiate di verificare se il conseguimento della mia prima Comunione sia stato frutto di un complotto. Non mi aspetto reazioni dal plotone di esecuzione ma se queste dovessero arrivare le attendo con interesse poiché potrebbero incrementare ancor di più la mia piccola notorietà locale conferitami da voi stessi e chissà, potrei diventare perfino più simpatico.  Dopo aver fatto fino in fondo il mio dovere, rientrerò nel mio semplice mondo chiudendo questa parentesi negativa non nel contenuto che non rinnego, poiché ho fatto un’entusiasmante esperienza costruttiva trovando gente perbene e nuovi amici, ma per gli effetti collaterali che paradossalmente, grazie a voi, mi hanno reso più ancora più forte.  ALESSANDRO Lamberto  (candidato Noi Moderati)

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“Fondamentale la difesa dei diritti in porto”

Guardiamo con attenzione e preoccupazione alla rottura delle relazioni sindacali in seno all’ADSP. L’auspicio che rivolgiamo è che si possa giungere ad una composizione della controversia, che deve procedere nella direzione della salvaguardia delle retribuzioni dei lavoratori e degli accordi sindacali sottoscritti. La difesa dei diritti è anche argine ai tentativi che da più parti vengono a livello nazionale per una privatizzazione dei porti e conseguentemente dei rapporti e delle relazioni industriali.    Il ruolo che svolge l’ADSP è troppo importante per lo sviluppo dello scalo, anche a garanzia dei livelli occupazionali e persino della loro crescita, perché non si ponga rimedio a tensioni che possono arrecare un grave danno di immagine e di sostanza al lavoro che, proprio i dipendenti, in primo luogo, svolgono con grande competenza e professionalità. Il Partito Democratico esprime, come è naturale, la propria solidarietà ai lavoratori e alle loro organizzazioni che certamente con sofferenza hanno proclamato uno sciopero per tutelare diritti e prerogative sindacali che ritengono essere stati violati. Ci rendiamo disponibili, entro le nostre possibilità e prerogative attraverso i nostri rappresentanti istituzionali a creare eventuali momenti di confronto, finalizzati a riportare un clima di collaborazione tra le parti. A questo proposito, vogliamo riconfermare la disponibilità, già espressa in un recente incontro, dal nostro Gruppo Consiliare comunale per qualunque iniziativa fosse ritenuta utile. Il Partito Democratico di Civitavecchia e il Gruppo Consiliare del PD

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“Fare chiarezza sulla strage di pini al Lido”

Ricevute segnalazioni da parte di residenti, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato (26 febbraio 2024) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti in relazione all’avvenuto taglio di una lunga alberata di Pinus in Viale Mediterraneo, in area tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), da parte dell’Amministrazione comunale di Tarquinia (VT). Il Comune di Tarquinia, con ordinanza sindacale n. 2 del 16 febbraio 2024, ha deciso l’“immediato abbattimento di numero 65 pini domestici” in base a “pericoli” non ben conosciuti, mentre la competente Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale ha più volte negato la necessaria autorizzazione paesaggistica. E’ necessaria la presenza di effettivi pericoli di caduta riscontrati o di malattie degli alberi per poterne decretare l’abbattimento (vds. Cons. Stato, 27 ottobre 2022, n. 9178). Sono stati coinvolti il Ministero della Cultura, la medesima Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, il Comune di Tarquinia, la Regione Lazio, i Carabinieri Forestale, è stata informata per le opportune valutazioni la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia. Il GrIG auspica che quanto prima sia fatta piena chiarezza, ancor più necessaria quando si tratti di verde pubblico, di salute dei cittadini e di contrasto al cambiamento climatico, di cui tanti parlano continuando serenamente a far scempi ambientali. p. Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) Stefano Deliperi

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Un legame scritto con il bronzo

È con immensa gioia e gratitudine che l’Associazione Civitavecchia 2000, rappresentata dal Presidente Alessandro Scotto e dal Vicepresidente Manuel Gregori, si unisce all’annuncio del raggiungimento di un importante traguardo: la realizzazione, la messa in loco e l’inaugurazione della statua bronzea dedicata a San Giovanni Paolo II. Questa realizzazione è il frutto di un impegno congiunto e della collaborazione tra la diocesi di Civitavecchia Tarquinia, la città di Civitavecchia e altri attori istituzionali e imprenditoriali del tessuto cittadino, e dall’importante forza propulsiva dall’associazione Civitavecchia 2000 e del suo Direttivo. L’opera, che celebra il pontefice polacco, diventa un simbolo tangibile del legame profondo che unisce, non solo l’attività dell’Associazione Civitavecchia 2000, ma l’intera città portuale alla memoria e al magistero di San Giovanni Paolo II. L’Associazione desidera esprimere una riconoscenza speciale alla fonderia Marinelli e alla diocesi di Civitavecchia Tarquinia, sotto la guida di Sua Eccellenza Monsignor Gianrico Ruzza, per il loro contributo significativo e determinante nella realizzazione di questa importante opera monumentale. La collaborazione attiva e generosa di questi partner ha reso possibile il completamento di un progetto che va oltre la mera materializzazione di una statua, trasformandolo in un simbolo di unità e riconoscenza per l’eredità di San Giovanni Paolo II. Il legame tra l’Associazione Civitavecchia 2000 e la figura di San Giovanni Paolo II non si ferma qui: nei prossimi mesi, l’Associazione continuerà a promuovere iniziative e progetti che riflettono l’ispirazione e i valori del pontefice polacco. Riteniamo che questo monumento rappresenti solo l’inizio di un percorso più ampio e significativo, atto a rafforzare il senso di comunità e di identità che ci unisce come cittadini di Civitavecchia. In chiusura, l’Associazione Civitavecchia 2000 desidera ringraziare anche il Parroco della Cattedrale di Civitavecchia, Monsignor Cono Firringa, per il suo supporto e la sua partecipazione attiva a questo importante progetto.

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Se a sporcare è la raccolta differenziata

Venerdì mattina, era il giorno della raccolta dei rifiuti indifferenziati. Bene, dopo il ritiro dei materiali, depositati la sera avanti dagli abitanti negli appositi mastelli appesi al muro, o laddove la loro mole non lo consentiva, in sacchi trasparenti, questo è ciò che resta dopo l’intervento: un’indecenza! Un servizio, non degno in questi casi di essere considerato tale,  per il quale i cittadini pagano profumatamente. Ci troviamo in via dei Rocchi, nei pressi del civico n. 2, ed il giorno dopo, la situazione è rimasta tale e quale, nonostante la vicenda sia stata segnalata agli uffici competenti. C’è da aggiungere inoltre, che non è la prima volta che accade e che non di rado, nonostante gli appositi ganci installati sul muro di recinzione del fabbricato, dopo il loro svuotamento, i mastelli non vengono riappesi e lasciati in terra occupando lo stretto marciapiedi e con il rischio, come già accaduto, che vengano trasportati dai venti sulla sede stradale, comportando serio rischio per la circolazione stradale, in particolare per i veicoli a due ruote. Remo Fontana

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Là dove c’era il “bucone” nasce l’Arena Cardarelli

La storia del “bucone” è nota a tutti i tarquiniesi, un nome che ricorda i tanti soldi spesi per un’opera mai utilizzata e abbandonata a sé stessa per decenni.   L’amministrazione Giulivi però ha colto in questo luogo un posto meraviglioso dove poter osservare tramonti, leggere un libro in tranquillità, ascoltare della buona musica, diventare un punto di ritrovo o fare sport.  È così che è iniziata l’opera di bonifica di tutta l’area, con l’eliminazione delle erbe infestanti e delle piante secche, la sostituzione delle parti mancanti delle gradinate, l’eliminazione della doppia recinzione che ne ostacolava la fruibilità, la tinteggiatura delle torrette degli spogliatoi, l’installazione di nuovi cestini, di panchine e piccole piante decorative. Già iniziati anche i lavori per il ripristino degli spogliatoi e dei bagni, a breve saranno installate le telecamere di videosorveglianza che garantiranno un corretto uso dell’impianto e sarà rifatto completamente il fondo del campo che ospiterà chiunque voglia divertirsi giocando a basket o pallavolo. È intenzione di questa amministrazione farlo rivivere anche con eventi che sono in programmazione per questa estate ed invitiamo le associazioni a presentare delle proposte da poter mettere in calendario. Per tutti questi motivi crediamo che sia finita l’era del “bucone” ed inizi la nuova stagione dell’ARENA CARDARELLI: perché questo è il nome che merita! Il Comune di Tarquinia

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La Ferrovia dei Due Mari è un servizio essenziale

Ho letto attentamente la “lettura storica” che l’ing Ercole Incalza, per 30 anni massimo dirigente del Ministero dei Trasporti, ha fatto al convegno di Orvieto “IL CIVISMO CAMBIA IL PAESE” rispetto le emergenze territoriali dell’Italia. A seguito della constatazione che in questo intervento 6 punti su 8 riguardano le autostrade, mi sono posto una prima domanda: per l’ing Incalza il servizio ferroviario è ancora un servizio essenziale? Il secondo interrogativo poi, pur condividendo quanto l’ing Incalza dice rispetto la necessità di ultimare la trasversale stradale Orte Civitavecchia, è stato quello di cercare di comprendere il motivo per cui l’ing Incalza nel parlare della ferrovia Falconara Orte, stranamente, non cita minimamente la ferrovia Orte Civitavecchia, che è il congiungimento naturale con Civitavecchia della Ferrovia Ancona Falconara Orte e quindi, su ferro, del Mar Adriatico con il Mar Tirreno. Vero è che l’intervento dell’ing Incalza è molto schematico ed affronta sinteticamente tutte le problematiche italiane da tempo irrisolte. Non convince però nel suo discorso la poca importanza che da alla necessaria riconversione ecologica. Per dirla in breve, la necessità di ridurre drasticamente il traffico stradale per trasferirlo su rotaia, molto meno impattante sull’ambiente, almeno e soprattutto per le merci. Purtroppo in Italia ancora c’è chi si attarda a non considerare a pieno questa necessità. Tutto ciò mi offre l’opportunità di chiarire i motivi per cui tanti cittadini aderenti al Comitato che rappresento si battono da tempo per la riapertura della Civitavecchia Orte o Ferrovia dei Due Mari. Uno dei principali motivi per cui il comitato chiede la riapertura della Civitavecchia Orte a tutti i servizi merci, viaggiatori e turistico è la necessità di togliere dalla strada vetture e mezzi pesanti altamente inquinanti, in considerazione che la Provincia di Viterbo è tra le provincie con maggiori immatricolazioni. L’altro punto determinante è la ricerca continua di dare sviluppo economico alla provincia di Viterbo e di tutto il Centro Italia, riducendo lo squilibrio del territorio, che si è verificato a causa della attrazione svolta da Roma capitale.    La ferrovia di soli Km 86 ricongiungendo Orte con Civitavecchia e attraversando borghi e paesi con particolari attrazioni turistiche, potrebbe svolgere un ruolo importantissimo per lo sviluppo. Dopo l’inserimento della tratta Civitavecchia Orte, unica nel Lazio, nella legge 128/2017 per le ferrovie turistiche, abbiamo alzato l’asticella ed ecco perché parliamo del progetto integrato del Centro Italia.  Da anni il comitato propone la realizzazione di quella che abbiamo definito Area Tuscia Etruria Umbria Marche. Il percorso per il raggiungimento di una nuova definizione dell’assetto anche istituzionale è lungo. Con gradualità è però possibile e la Zona Logistica Semplificata che dovrà essere avviata dall’autorità portuale di Civitavecchia,  lo ha iniziato. La ZLS laziale, insieme alla ZES interregionale di Ancona potrà svolgere un ruolo chiave per attrarre nuovi investitori interessati alle connessioni logistiche del versante tirrenico e adriatico, della Spagna, della Croazia, dei Balcani della Grecia fino alla Turchia, favorire la nascita dei Corridoi del Mediterraneo e di certo contribuire alla crescita economica e all’incremento dell’occupazione nella Tuscia e nel Centro Italia. La vera ferrovia dei DUE MARI, cioè la Civitavecchia, Orte, Terni, Falconara, Ancona è parte indispensabile di questo disegno. La sua apertura può anche essere determinante per la creazione dell’effetto rete o a maglie. A servizio di questa ferrovia snodi quali: a Civitavecchia il Porto e la ferrovia tirrenica; a Capranica la ferrovia FS Roma Capranica Viterbo; a Fabrica di Roma la ferrovia, ex Roma Nord ora Cotral, Roma Civitacastellana Fabrica di Roma; ad Orte l’Interporto Centro Italia, il TEN T1 Berlino Palermo, la ferrovia FS Roma Firenze lenta e Alta Velocità, la Ferrovia Roma Orte Ancona. Il comitato ha anche proposto e l’università la Sapienza lo ha inserito nella redazione del Piano dei trasporti della provincia di Viterbo, il progetto dell’anello ferroviario chiamato Circumcimina. Basta ricongiungere con poca spesa, a  Fabrica di Roma e Viterbo Porta fiorentina le stazioni ex roma nord e FS, assurdamente disgiunte da una politica che ha voluto privilegiare il trasporto stradale. Ciò favorisce l’effetto rete e il raggiungimento di paesi e città quali Viterbo attraverso il treno da parte della metà dei cittadini della provincia e l’Ospedale Belcolle il più grande della provincia con la creazione di una apposita stazione sulla FL3. Roma Capranica Viterbo. La regione Lazio ha proposto l’inserimento della ferrovia Civitavecchia Orte nel PNRR, avocato dal Governo ed ha inserito un finanziamento di 350 milioni di euro nel piano di Coesione sociale, così come più volte affermato dagli ex massimi dirigenti regionali Zingaretti, Leodori, Panunzi. Non aggiungiamo altro per essere brevi, sperando di aver svolto opera di persuasione sulla bontà del progetto, poiché siamo convinti che il vero riequilibrio dello sviluppo del territorio della Tuscia e del Centro Italia passa anche attraverso il recupero della Civitavecchia Orte o Ferrovia dei Due Mari.  Attendiamo fiduciosi atti concreti dal Governo e dalla Regione Lazio.                                                                                                               Raimondo Chiricozzi

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Cultura Santa Marinella Lettere Santa Marinella Ultima ora

7 Settembre, il bombardamento dimenticato

Il prossimo 7 Settembre ricorrerà il settantanovesimo anniversario del bombardamento su Santa Marinella e della inutile strage di civili che ne derivò, le vittime di quel vile atto terroristico furono undici. A quasi 80 anni da quel tragico evento, senza alcuna valenza di tipo militare, mai nessuno si sia sentito in dovere di custodirne la memoria. In tutto questo tempo, a quei cittadini, non è mai stato dedicato un appuntamento, una ricerca, una lapide o una semplice considerazione. Dalle parole trasmesseci da un anziano residente, siamo riusciti ad individuare alcune informazioni cruciali che però nella ricerca documentaria non hanno dato molti frutti, se non uno.   Nella notte tra il 7 e l’8 settembre del 1943 (ancor più grave per il fatto che l’Armistizio era già stato firmato e quindi l’atto fu doppiamente criminale) nel quale, attraverso un articolo pubblicato il 9 settembre dal Corriere della Sera, viene riportata una sommaria ricostruzione del tragico evento. Il trafiletto, ci racconta di un attacco aereo della RAF che – dopo essersi diretto verso l’alto lazio, al ritorno per liberarsi dei residui del carico di morte, pensò di seminare terrore, morte e dolore nella nostra cittadina.  Una manciata di minuti che sconvolsero gli abitanti, tanto più che le esplosioni durarono per tutta la notte perché, oltre a un missile a “torpedo”, gli altri ordigni erano di uno speciale tipo ad effetto ritardato che esplodevano di ora in ora, provocando ulteriori danni e terrore. Il luogo colpito fu quello intorno alla ex scuola elementare Pirgus. Undici le vittime tra cui, evidenziava il quotidiano, la moglie del famoso attore romano Riento e di una levatrice di Civitavecchia, probabilmente sfollata a Santa Marinella a causa dei devastanti bombardamenti che colpivano la città portuale dal Maggio del 1943.  Nell’ultimo anno ci hanno raggiunto le seguenti notizie.  La signora Adriana Marzola ci segnala che tra le vittime c’era anche un povero pastore abruzzese, di San Nicola di Tornimparte, provincia dell’Aquila. Aveva portato il suo gregge a pascolare nella maremma laziale (a testimonianza del fatto che i tratturi non portavano solo in Puglia) . Morirono con lui anche le sue pecore. Il suo nome era Enrico Milani. La signora Cinzia Cavolina ci ha scritto: sono rimasta molto colpita dall’articolo perché sotto quel bombardamento perse la vita mio nonno Stefano Cavolina e furono feriti mio padre bambino e le mie zie nella proprietà di un loro amico di famiglia il sig. Virgilio Riento che perse la moglie. La sera del 7 Settembre dello scorso anno abbiamo avuto modo di incontrare una nipote del noto attore Virgilio Riento e ci ha comunicato il nome della moglie. La signora, vittima del bombardamento, si chiamava Irma Pulcinelli ed è stata ricordata come gentilissima e premurosa nei confronti dei tanti cittadini che vivevano intorno alla villa. Facciamo appello a coloro che si occupano della storia cittadina e in particolar modo alla Società Storica di Santa Marinella. Facciamo appello inoltre ai cittadini, agli studenti, alla biblioteca civica ed ovviamente agli amministratori ed in particolare modo all’Assessore alla pubblica istruzione affinché si avvii un virtuoso processo di ricerca, confronto e costruzione di un luogo della memoria per queste vittime innocenti. Riteniamo doveroso infatti, dare seguito alla custodia della memoria in tutte le modalità possibili.  Con l’approssimarsi della data dell’anniversario, diamo appuntamento a tutti coloro che sono interessati a questa vicenda, Mercoledì 7 settembre alle ore 19,00 in prossimità della Anagrafe comunale sul lungomare Guglielmo Marconi. Ci soffermeremo per commemorare le vittime del bombardamento.  Il direttivo del Centro Studi Aurhelio

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Dai Ragazzi del Lago una promessa: arrivederci a presto

Con il successo, non dico inaspettato, ma sorprendente del mio “Spettacolo di Cabaret”, devo lasciare Civitavecchia per dedicarmi alla realizzazione del mio nuovo musical “Mohican” che debutterà l’8 ottobre al Teatro Leo Amici del Lago di Monte Colombo (RN).Attraverso il suo sindaco Ernesto Tedesco e la sua amministrazione comunale, la città di Civitavecchia ha accolto non solo la mia arte, ma anche la mia storia legata a Leo Amici, fondatore della prima compagnia teatrale RDL – Ragazzi del Lago con la quale ho avuto successo in tutti i più grandi teatri e attraverso la quale sono arrivato a formare i giovani artisti di oggi.Migliaia di persone ne hanno apprezzato il talento anche con due standing ovation sia per la performance “Un bacio a Civitavecchia” che sul grande palco del Summer Festival che chiudeva la sua rassegna di successo proprio con il mio “Spettacolo di Cabaret”.È stato un mini tour che ha messo in comunicazione due progetti: quello del comune di offrire alla città nuove iniziative di cultura e di arte, con quello della Fondazione Leo Amici (ente riconosciuto dallo Stato) di onorare l’incredibile figura di Leo Amici per i 100 anni dalla sua nascita con una serie di eventi straordinari, tra cui gli spettacoli ispirati da lui stesso. Questo personaggio, di cui è iniziata una causa di beatificazione, aveva abitato e operato anche a Civitavecchia fino alla fine degli anni ‘70, prima di trasferirsi nell’hinterland riminese dove aveva dato inizio al suo ultimo progetto: il piccolo paese del Lago di Monte Colombo.Sono certo di poter tornare a Civitavecchia, probabilmente durante il periodo natalizio, per dare vita ad un presepe in musical (quello ideato nella notte di Natale del 1223 da San Francesco) e allo “Show di Natale”, divertente spettacolo dove comunque si evidenziano anche i valori delle festività natalizie e in cui non mancano gags esilaranti e performance di alto contenuto artistico e culturale. È la storia di 4 angeli che “stufi del paradiso” (continuano a ripetere “che barba, che noia” alla Sandra Mondaini) si tuffano tra le nuvole per cadere letteralmente in una piazza del mondo, in questo caso una piazza di Civitavecchia. Lì troveranno non solo la tradizione civitavecchiese delle pastorelle, le caldarroste, il vin brûlé, lo zucchero filato, ma anche le canzoni e le danze natalizie sia classiche che moderne, per poi ritrovarsi talmente a proprio agio sul pianeta terra da non voler ritornare in paradiso, pur assistendo alle vicende anche toccanti dei loro protetti (sono infatti i loro “angeli custodi”).Dovranno scendere, infatti, altri angeli per convincerli al ritorno in paradiso, se non, addirittura, il Capo… Dunque un arrivederci a presto! Carlo Tedeschi

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Caro assessore D’Amato, far figli è diventato un lusso

All’indomani delle dichiarazioni che ho letto dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in merito alla denatalità, mi sono ripromessa di prendere carta e penna e raccontare la mia esperienza. Sono in gravidanza: ho fatto gli esami, i primi, che mi ha prescritto il medico in base all’età gestazionale in cui mi trovo. Ho pagato di ticket quasi cento euro, alla mia richiesta di delucidazioni sulla cifra (mi sembrava sinceramente troppo contando che alcuni di quegli esami dovevano essere con esenzione) mi hanno spiegato che in base alle settimane in cui sono mi vengono riconosciuti tot esami, e quelli per cui avevo diritto ad esenzione erano assai meno di quelli che avrebbero dovuto essere. Questo perché la ricetta computerizzata riconosce tot settimane di gravidanza, anche se poi nella realtà magari l’età gestazionale non corrisponde. Ora non entro del merito del perché e del per come succeda ciò. Ho solo fatto presente a chi di dovere se si sarebbe bypassato il problema anticipando le analisi, ma mi è stato risposto che tocca seguire le prescrizioni del medico che mi ha prescritto quegli esami in quel dato periodo. Risultato? I primi esami della gravidanza pagati 100 euro. Ora vorrei dire all’Assessore che magari se una coppia non fa figli è anche perché non tutti se lo possono permettere. Quando parla di “record negativo nel Lazio” vorrei chiedergli se la politica sanitaria regionale crede non c’entri nulla. Vorrei digli, in ultimo, che mi sono anche sentita dire che uno degli esami, che dovrò affrontare tra qualche settimana, non potrò farlo in quella struttura perché non lo fanno più. C’è stato “un taglio”. Quindi dovrò rivolgermi ad un’altra struttura. Magari privata… La politica dovrebbe assumersi le sue responsabilità in questa situazione. Perché se la gente fa meno figli è anche un discorso economico. Lo dico da futura mamma!

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